La procura è riuscita dimostrare di come la donna fosse divenuta patologicamente dipendente dall'attenzione che riceveva su twitter per la malattia del figlio. Non solo. Nella cronologia del suo computer sono state trovate ricerche specifiche sui danni causati dal cloruro di sodio ad alti dosaggi.
In tribunale sono stati mostrate due video in cui la donna portava il figlio al bagno dell'ospedale con la sonda gastrica e a casa le sono state trovate due sacche da collegare al tubicino piene di sale. In una c'erano l'equivalente di 69 pacchetti di sale.
La madre, facendo passare il sale dalla sonda gastrica le dosi letali di sale, otteneva che il bambino accusasse solo terribili dolori ai reni causati dal cloruro di sodio, ma non essendogli somministrato per bocca, il piccolo non poteva fornire ai dottori indicazioni utili per spiegare cosa stesse facendo la donna.
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